Federico nasce nel 1984 in qualche buco della pianura padana, dove trascorre un’infanzia normalissima facendo quello che tutti i bambini fanno: tentare di diventare Power Ranger.
Quando il sogno svanisce decide di dedicarsi agli studi scientifici, riuscendo comunque a riversare la sua grande immaginazione in attività come l’ipocondria, la visione tragica del futuro e l’invenzione di scuse per saltare l’ora di ginnastica (molte delle quali funzionano ancora: sono un genio! ndF).
Quando realizza che le carriere di cartomante, sceneggiatore e re del Burkina Faso non sono proprio alla sua portata decide di trasferirsi a Berlino e lavorare nel campo del marketing, ritagliandosi il suo piccolo posto nel mondo all’inferno.
Dopo sei mesi nella magica (<–inserisci sarcasmo qui) Treptow, due a Wedding, uno a Neukoelln e q.b. a Prenzlauer Berg, sviluppa un’ossessione compulsiva per le palline della carta da imballaggio e sente che quello che gli serve per schiacciarne di nuove è un altro trasloco. Si mette di nuovo in cerca di casa a Berlino con il suo migliore amico, fin’ora senza risultati soddisfacenti.
Nonostante lo stress della ricerca lo attanagli, cerca comunque di trasformare i periodi difficili in esperienze formative. Il suo motto è “Se la mattina dimentico di pettinarmi posso sempre dire che la mia testa è un tributo ad Amy Winehouse”.
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